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Perchè sui disordini dei tifosi dell’Eintracht a Napoli il governo continua ad avere in mano il pallino della comunicazione.

Come era prevedibile, per chi conosce un minimo il mondo del tifoso organizzato, il pre-partita di ieri degli ottavi di Champions tra Napoli e Eintracht Francoforte si è trasformato in un caos. Con scontri tra tifosi tedeschi e forze dell’ordine, mentre il centro storico della città partenopea veniva utilizzato come teatro per la guerriglia.

Nelle settimane precedenti la partita, Governo e Prefettura,  avevano scelto di non concedere ai tifosi dell’Eintracht l’accesso al Maradona scatenando le proteste della società tedesca e dei suoi supporters. La scelta sarebbe stata motivata dai problemi di ordine pubblico derivanti dalla rivalità tra questa tifoseria e gli ultras del Napoli, ad aggravare le cose si sarebbe aggiunta una stretta amicizia tra gli ultras atalantini e i tedesci, anche questi ultimi rivali dei napoletani.

Ovviamente il governo, in particolare la Lega, subito dopo gli incidenti si è affrettato a sostenere che la scelta di non concedere l’ingresso avrebbe trovato un chiaro riscontro proprio negli scontri avvenuti appunto prima del match.

Sulla stessa linea si sono poi espresse Prefettura e Questura di Napoli.

Le opposizioni invece hanno messo sotto accusa il Ministro dell’Interno, con un’ argomentazione che è esattamente la giustificazione della sua posizione e delle sue scelte.

I primi comunicati di PD e 5 Stelle pongono l’accento su come sia stato possibile far arrivare 500 ultras francofortesi, sforniti di biglietto per lo stadio, a Napoli.

Questo tipo di osservazione permetterà a Piantedosi e al governo una facile via di uscita, anche nelle prossime ore sulla stampa e probabilmente nelle interrogazioni parlmentari che qualcuno già annuncia.

Alla fine si scaricherà tutto sulla Germania che a dire del Governo Meloni si sarebbe dimostrata sorda all’appello di bloccare i tifosi del Francoforte.

Il Governo non mente sostendo questa posizione ma non dice tutta la verità, preferisce una comunicazione che lasci fuori il cuore del problema, uscendo agevolmente dall’imbarazzo di quanto è successo.

Dovrebbero essere le opposizioni e la stampa a mettere invece l’accento sul fatto che si può impedire l’acquisto di un biglietto ai tifosi residenti a Francoforte, ma non si impedire a chi risiede li di muoversi liberamente in Europa.

Era prevedibile che non si sarebbe potuto sospendere Schengen per una partita di calcio!!!

Soprattutto era più facile gestire e controllare 500 tifosi in un’area, come quella dello stadio Maradona in cui ci sono tutti gli strumenti di ordine pubblico per contenere situazioni come questa, piuttosto che lasciarli indisturbati a vagare in uno dei centri storici piu belli del mondo, con intenzioni bellicose annunciate da giorni.

Va anche ricordato che l’esperienza empirica degli ultimi anni dimostra che anche in presenza di tifoserie molto violente e antagoniste di quella del Napoli, nelle partite di coppa quando si è garantito l’accersso allo Stadio agli ospiti non si sono mai registrati episodi simili a quest’ultimo.

Basterebbe questo per comprendere che far entrare i tifosi dell’Eintracht allo stadio sarebbe stato il male minore.

Insomma il governo tedesco nulla c’entra con questa storia.

Però sembra evidente che il governo Meloni continui a determinare lo spazio della narrazione, senza nessuna opposizione degna di nota.